25 anni dall’alluvione: i Volontari sempre nel cuore
Un proverbio dice che “dimenticherai con chi hai riso ma non con chi hai sofferto” e per questo gli Alessandrini non dimenticheranno mai chi li ha aiutati.
Al di là del doloroso anniversario di una tragedia che lasciò strade impraticabili, ponti abbattuti, case e aziende distrutte e purtroppo tante vittime dietro di sè, un pensiero va alle associazioni e alle migliaia di volontari che con impegno e il badile in mano hanno contribuito a far sì che le persone colpite potessero riprendere nel più breve tempo possibile la loro vita quotidiana.
2.500 Alpini provenienti da tutta Italia, con la presenza continua degli Alpini della Sezione di Alessandria, hanno superato le 24.000 ore di lavoro.
L’Ospedale infantile, il Borsalino e il Civile (parzialmente) furono sgombrati grazie al coordinamento attuato dalla Croce Rossa Italiana con l’impiego di 10 equipaggi ogni giorno con una rotazione di circa 1.500 Volontari del soccorso.
Undici punti di distribuzione aiuti sono stati organizzati dalla CRI in Città, con tende presso le quali si consegnavano viveri, abbigliamento e generi di vario tipo.
Questi centri erano gestiti da infermiere volontarie, patronesse, volontari del soccorso e pionieri provenienti da tutti i gruppi della Provincia.
Persone generose coordinate anche da Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Esercito.
Impossibile dimenticare chi ha messo a disposizione gratuitamente i propri mezzi per rimuovere le automobili spazzate via dalla piena, chi ha fornito abiti da lavoro e cibo ai volontari, chi i materiali da cantiere, chi generatori di corrente, impermeabili e chi le bobine di cavi elettrici. Strumenti preziosi, indispensabili per ridurre i tempi di intervento e mettere gli operatori nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro.
E poi centinaia di volenterosi, giovani e meno giovani, che si recarono nelle vie più colpite per prestare il loro aiuto. Per giorni e settimane spalarono via il fango dalle strade, dai negozi e dalle cantine. Sconosciuti che aiutarono persone sconosciute.
Quando la forza veniva a mancare lasciando spazio alla stanchezza, squadre di volontari davano man forte senza troppe chiacchiere e con tanta umiltà.
Grandi gesti concreti, che non saranno mai dimenticati.